Pelikan M205

Testo e foto di Giulio Fabricatore

Forma ed estetica

La M205 presenta tutte le caratteristiche più tradizionali che hanno reso immediatamente riconoscibili le Pelikan “classiche”: una lucida resina nera per fusto e cappuccio, finiture metalliche bianco argenteo a specchio, clip nella consolidata forma a becco. Dimensioni a parte, si potrebbe considerare questa penna, piuttosto piccola, intercambiabile con i modelli più grandi (e costosi). Ovviamente sono riconoscibili scelte che hanno contribuito a mantenere contenuto il prezzo. Ad esempio l’anello metallico sul cappuccio, che fa da supporto alla clip, è terminato dal solito bottone che però, a differenza dei modelli più prestigiosi, non è di metallo ma di semplice resina nera, decorata con il motivo del pellicano che “imbecca” il suo unico piccolo, nella versione “minimalista” degli ultimi anni. Come si può vedere dalle immagini, l’incisione è, tuttavia, curata ed elegante. La clip, opportunamente “scalata” ha la stessa forma armoniosa e, soprattutto, funzionale. Il cappuccio è decorato da un solo anello metallico, alquanto sottile, sul quale trovano posto due semplici incisioni: GERMANY, subito sotto la clip, PELIKAN, sulla faccia opposta. Un ultimo anelletto è quello che fornisce uno stacco stilistico fra fusto e fondello (comando del pistone di caricamento) di un diametro appena più piccolo rispetto al fusto. Il fusto, a sua volta, è un cilindro piuttosto leggermente rastremato (di circa 1 mm) verso le due estremità, con un ottimo raccordo con la sezione, dalla quale risulta separato solo dalla filettatura per la chiusura del capuccio. La sezione, a sua volta, nella stessa resina nera lucida del fusto, presenta una lieve rastrematura verso il pennino, con un bordino leggermente rilevato, a costituire una sorta di fascia di “fermo” per le dita che impugnano la penna. In complesso un aspetto assolutamente essenziale, senza alcuna concessione ad abbellimenti o decori: la M205 conferma in maniera perentoria il suo carattere di “attrezzo” per scrivere, reso ancora più severo proprio dal colore nero, una scelta che (devo confessare) mi affascina particolarmente per la capacità di “stare in mano” in tono riservato e discreto, senza offrire occasione ad alcuna distrazione, per meglio limitarsi, con serietà ed impegno, al suo unico compito: scrivere, scrivere e scrivere solo… bene!

Comodità d’uso

Nonostante le relativamente piccole dimensioni, devo riconoscere che la penna viene impugnata in maniera abbastanza comoda anche da chi ha la mano non proprio piccola: nella mia mano destra (mediogrande) la penna “si assesta” benissimo, aiutata anche da un peso praticamente trascurabile. L’aggiunta del cappuccio migliora certamente il confort di scrittura: il suo peso modestissimo lascia praticamente inalterati il baricentro e la sensazione complessiva trasmessa all’arco formato da pollice e indice.

Il cappuccio si svita completamente in poco più di tre quarti di giro (!!!…): ottimo davvero se si prevede di scrivere “a intervalli”, con un continuo apri-e-chiudi; più comodo e veloce di così c’è solo il sistema “snap-on – snap-off”. Ad un’apertura così semplice può, tuttavia, associarsi il rischio di un’apertura fastidiosamente intempestiva, con conseguente “inchiostratura” di una tasca o di un vestito: conviene assicurarsi sempre che sia ben chiusa! Le filettature (nel cappuccio e sul fusto), pur essendo piuttosto corte, risultano assolutamente ineccepibili quanto a sicurezza di “impegno” e totale mancanza di giochi e incertezze. Grazie ad una lunghezza limitata e a cuspidi non proprio taglienti, la filettatura a ridosso della sezione non crea fastidi o inconvenienti alle dita che impugnano la penna. Molto apprezzata la presenza della “ink window”, unica maniera per sorvegliare il livello di inchiostro in una penna a pistone. L’utilizzo di una resina (anche molto) più chiara del grigio scuro adottato avrebbe di certo costituito una discontinuità estetica nell’aspetto del fusto ma avrebbe agevolato non poco l’immediatezza del controllo visivo. La possibilità di svitare con facilità e rapidità l’intero gruppo alimentatore-pennino (come è ormai tradizione consolidata in casa Pelikan) dà il suo apprezzato contributo alla semplificazione di operazioni importanti come la pulizia straordinaria e/o la riparazione o la sostituzione del gruppo di scrittura: il prezzo relativamente limitato (intorno ai 22 euro) del gruppo costituisce un ragionevole incentivo ad una “integrazione” del corredo di pennini di questa penna, per cambiarne la personalità, a seconda delle esigenze o del gusto.

Il gruppo pennino

Questo pennino in acciaio presenta un aspetto di estrema sobrietà, segnato dalla totale mancanza di qualunque decoro: subito sotto il foro (rotondo) di sfiato trovano posto solo le incisioni con la scritta Pelikan, il logo della casa e la “F” che contrassegna la larghezza del pennino.
La qualità delle incisioni è estremamente curata, a supporto di un lettering semplice ed elegante: il risultato complessivo è di elegante essenzialità.
Per la prova di scrittura ho mantenuto nella penna l’inchiostro che uso con soddisfazione da circa un anno: l’elegante Verdigris di Rohrer&Klingner, di un bel blu scuro con intriganti sfumature verdastre. La carta è il solito puntinato Fabriano Ecoqua.pelikan-m-205-particolare-pennino.jpg
La piccola Pelikan lascia una traccia assolutamente regolare, mai penalizzata da false partenze o salti. Davvero ridotta la pressione richiesta per una prestazione adeguata: anche a “pressione zero” (o quasi), sotto il suo solo modestissimo peso, la penna riesce a lasciare la sua traccia continua e regolare: una vera delizia per chi ama la scrittura a mano leggera, seria premessa per la prevenzione di stress muscolare e nervoso, anche in occasione di sedute di scrittura lunghe e impegnative.
Il pennino, piuttosto economico e in acciaio, offre una prestazione che sembra intesa a smentire i luoghi comuni più diffusi e infondati sui pennini che non siano in oro (magari a 21 carati!…): scrive benissimo (fin dal primo momento, “out of the box”), è relativamente rigido ma è dotato di una flessibilità “marginale” che consente una non trascurabile variazione della larghezza del tratto come risposta ad aumenti ragionevoli della pressione.
L’alimentatore di questo pur economico gruppo di scrittura esibisce un comportamento lodevolmente regolare, verificato e collaudato in interi mesi di uso intenso.
La classificazione <F> va correttamente rapportata alla consolidata tradizione germanica: come era largamente prevedibile, questo <F> presenta un comportamente non troppo dissimile da un comune <M> giapponese, almeno per i tipi più diffusi e con le solite note eccezioni (come la Platinum #3776, con il suo <M> davvero molto sottile ).
Il reverse writing produce una traccia estremamente sottile (poco più di un capello) accompagnata da un feedback abbastanza limitato: questa modalità di scrittura può perciò essere utilizzata senza troppi problemi ogni volta che se ne presenti la necessità.
Nel complesso l’esperienza di scrittura con la M205 può essere definita di “piacevole affidabilità”, destinata ad essere indubbiamente apprezzata da chi fa della scrittura una parte significativa del proprio “mestiere” quotidiano.
Un costo di circa 100 euro per una penna davvero essenziale e con pennino in acciaio non è certamente trascurabile ma va correttamente riferito alle caratteristiche sostanziali (compreso l’ottimo stantuffo) e alla qualità costruttiva di questa penna, uno strumento di scrittura solido, un autentico, serio attrezzo da lavoro.

Buona scrittura. Buon divertimento.

[maggio 2018]

Il confronto tra la Pekikan M205 (in basso), la TWSBI 580 (al centro) e la Lamy Al Star evidenzia le piccole dimensioni della Pelikan, che recupera, almeno un po’, senza cappuccio. La M205 si conferma, comunque, una penna “piccola”.

PROVA DI SCRITTURA PELIKAN M205 <F>
Inchiostro: Rohrer&Klingner Verdigris Carta: Puntinato FABRIANO Ecoqua

NB: il righello che compare nella scansione del foglio ha lo scopo di consentire una valutazine dimensionalmente corretta dei risultati (spessori), falsati da una riproduzione che non sia in scala 1:1.

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