COLORE
Chi ha un minimo di dimestichezza col rame invecchiato (??…) avrà qualche difficoltà a giustificare il nome col quale la casa inglese ha scelto di identificare questo particolarissimo colore: è molto più rossiccio del rame che sia stato a lungo esposto all’azione ossidante dell’aria e dell’acqua, ma …evitiamo di essere tignosi! Prescindendo, quindi, dalla verosimiglianza dei richiami suggeriti dal nome, si vede che si tratta di un rosso con una decisa intonazione arancione, una tinta calda ed “energetica”, di quelle capaci di indurre al buon umore. Come accade per i colori più decisi e “originali”, questo Ancient copper rischia di dividere in due gli “scrittori” stilografici: quelli che lo guardano con curiosità e, forse, con interesse, e gli altri, quelli che lo detesteranno subito, se non altro perché …non è né blu né nero! Devo ammettere che mi è piaciuto quasi subito, al punto che l’ho usato costantemente per mesi, sfidando le solite, prevedibili osservazioni di qualche burocrate palesemente disturbato dalle mie firme “…di colore”: una reazione che ho subito annoverato tra i titoli di merito di questo inchiostro.
SATURAZIONE
La prova delle diverse passate evidenzia un variazione modesta della densità ed una sostanziale conservazione della personalità cromatica. Ciò significa che i tratti più sottili (e meno inchiostrati) presenteranno un grado di saturazione non troppo diverso da quelli più pieni: si potrà usare un <F> o un <B> con risultati cromatici sostanzialmente omogenei.
RESISTENZA
Questo inchiostro palesa in maniera evidente una certa “vulnerabilità” all’attacco dell’acqua: uno scritto lasciato per alcuni minuti sotto l‘azione della semplice acqua di rubinetto si desatura in maniera vistosa, spande inchiostro tutt’intorno ma conserva, tuttavia, una apprezzabile leggibilità residuale; sembra poco adatto a stilare documenti importanti che potrebbero dover affrontare il cimento di una tazza di tè o un‘aranciata rovesciate sul foglio !
VALUTAZIONE COMPLESSIVA
Non è certamente un inchiostro per tutte le occasioni: la sua particolare intonazione cromatica, del tipo “mi piace o lo detesto”, lo relega alla categoria degli inchiostri da usare, magari con passione, ma “solo quando le circostanze lo consentono”. Utilizzato in penne piuttosto diverse (Kaweco Dia2, Pelikan M1000, Laban Taroko) ha consentito un funzionamento sempre del tutto regolare, che ha consentito di godere appieno del bel colore. I tempi di asciugatura relativamente brevi mettono al sicuro anche i mancini dal rischio di “pasticciare” con quanto appena scritto.
Il testo, a sinistra, tracciato con una penna da intinzione con pennino calligrafico D. Leonardt, evidenzia la totale assenza di feathering;
una prestazione confermata dai ghirigori della piccola prova di cui viene riportato un ingrandimento (sotto).
Evidente la quasi totale mancanza di shading.
Alle varie passate successive corrisponde un aumento solo marginale della saturazione;
nessuna traccia di shading.
La prova dell’acqua ha evidenziato una “tenuta” piuttosto modesta all’attacco della semplice acqua di rubinetto: l’inchiostro tende a spandersi e il testo conserva una leggibilità appena residuale: prudenza!
IDENTIFICAZIONE CROMATICA
L’immagine della macchia di inchiostro è stata acquisita insieme a quella della mira di colore Color Checker X-Rite mediante lo scanner EPSON V850 PRO.
La presenza della scala di grigi ha consentito la calibrazione cromatica complessiva (bilanciamento del bianco) in Camera Raw.
La sonda di PhotoShop ha potuto così fornire una “identificazione” attendibile per il colore in questione.
INCHIOSTRO: Diamine Ancient copper
Composizione RGB: R = 138, G = 40, B = 20
NB: la composizione RGB prevede, per ognuno dei tre colori (Red, Green, Blue), 256 livelli, da 0 (nero) a 255 (saturazione max): (0,0,0) corrisponde al nero assoluto, (255,255,255) corrisponde al bianco.
ATTENZIONE: l’inclusione di mire di colore (RGB + CMYK) e scala di grigi garantisce una corretta riproduzione cromatica sui diversi monitor (meglio se calibrati…)
[marzo 2019]
[recensione pubblicata sul sito www.ilpennofilo.it]