COLORE
Fondata nel 1670, la J. Herbin è certamente la più antica casa produttrice di inchiostri al mondo: era il fornitore di inchiostri e ceralacca di Luigi XIV, il Re Sole.
Gli attuali eredi dell’antica casa, memori della gloriosa tradizione, non cessano di proporre novità cromatiche sempre stimolanti, come nel caso di questo Vert de gris, introdotto nel recente 2018, nelle ormai solite boccette da 10 e da 30 ml.
Basta tracciare qualche segno o guardare una gocciolina spandersi e asciugarsi su un foglio per capire e giustificare appieno il nome: si tratta di un grigio con una decisa intonazione che, a seconda della sorgente di illuminazione, potrà apparire propendere per il verde o per il blu. In realtà la identificazione cromatica “obiettiva” (RGB = 66, 78, 89) spiega abbastanza chiaramente questa relativa incertezza: la differenza fra i colori di base, non troppo marcata, giustifica il riferimento al grigio; la ridotta presenza di rosso lascia in evidenza verde e blu con una leggera prevalenza di quest’ultimo.
Il risultato è una tinta decisamente elegante, il cui tono distinto la pone ben al riparo da qualsiasi riserva. La prova su una carta strutturata è risultata del tutto priva di “problemi”. Particolarmente apprezzata la buona velocità di asciugatura (tempo inferiore a 20 secondi).
SATURAZIONE
La cosiddetta prova delle tre passate appare coerente con la prova di scrittura ordinaria nell’evidenziare una buona saturazione in ogni condizione d’uso: le due passate successive alla prima mostrano un incremento solo marginale della densità. Ciò vuol dire, ovviamente, che si può contare su un colore pieno e consistente anche utilizzando un pennino <F> o <EF>!
RESISTENZA
La resistenza all’acqua può essere definita decisamente buona: non sarà un inchiostro “bulletproof”, a prova di tutto, ma una permanenza di qualche minuto sott’acqua ha prodotto un solo modesto spandimento di inchiostro sul foglio lasciando una piena leggibilità del testo.
VALUTAZIONE COMPLESSIVA
Il Vert de gris è un inchiostro fluido, dal colore elegante e discreto, privo dei difetti più temuti e fastidiosi: l’eventuale presenza di showthrough o bleedthrough non potrà che essere addebitata a limiti “strutturali” della carta impiegata.
Con queste credenziali complessive non può che candidarsi ad un uso continuo e regolare, sia nelle occasioni di lavoro sia in quelle private.
Le sue doti di resistenza (anche se non “estreme”) lo renderanno idoneo a stilare con una certa fiducia testi di una certa importanza o semplici liste della spesa!
Unica controindicazione: una marcata (ma inspiegabile) idiosincrasia al verde-azzurro (non riesco a decidermi…) che lo contraddistingue. Le doti di fluidità, tipiche degli inchiostri Herbin, lo renderanno idoneo ad essere impiegato anche con i gruppi di scrittura più schizzinosi. In sintesi: un bellissimo inchiostro dal prezzo, tutto sommato, accessibile (7,11€ per i 30 ml), destinato a diventare un fedele e costante supporto dei nostri scritti.
Un interessante confronto
Il Vert de gris della Herbin (a sinistra) viene spesso paragonato al Diamine Teal (al centro) e al Verdigris della Rohrer & Klingner (a destra), considerati quasi “affini”. In una vista “fianco a fianco” dei tre inchiostri appaiono però evidenti differenze e somiglianze: il Vert de gris rende pienamente giustizia al suo nome e appare piuttosto affine al Teal (abbastanza più luminoso e più dichiaratamente “verde”), mentre il Verdigris (a dispetto del nome) si mostra decisamente sbilanciato verso il blu.
Il testo, a sinistra in alto, tracciato con una penna da intinzione con pennino calligrafico, evidenzia la totale assenza di feathering, confermata dai ghirigori della piccola prova di cui viene riportato un ingrandimento (a sinistra sotto).
Il forte ingrandimento dei tratti sottili (orizzontali) e di quelli decisamente larghi (verticali) testimoniano la quasi totale mancanza di shading.
Alle varie passate successive corrisponde un aumento solo marginale della saturazione;
nessuna traccia di shading evidente
La prova dell’acqua ha evidenziato una “tenuta” complessivamente piuttoso buona all’attacco della semplice acqua di rubinetto:
la limitata la tendenza a spandersi sul foglio si accompagna ad una leggibilità del testo quasi perfettamente conservata.
IDENTIFICAZIONE CROMATICA
L’immagine della macchia di inchiostro è stata acquisita insieme a quella della mira di colore Color Checker X-Rite mediante lo scanner EPSON V850 PRO.
La presenza della scala di grigi ha consentito la calibrazione cromatica complessiva (bilanciamento del bianco) in Camera Raw.
La sonda di PhotoShop ha potuto così fornire una “identificazione” attendibile per il colore in questione.
INCHIOSTRO: Herbin Vert de gris
Composizione RGB: R = 66, G = 78, B = 89
NB: la composizione RGB prevede, per ognuno dei tre colori (Red, Green, Blue), 256 livelli, da 0 (nero) a 255 (saturazione max): (0,0,0) corrisponde al nero assoluto, (255,255,255) corrisponde al bianco. ATTENZIONE: l’inclusione di mire di colore (RGB + CMYK) e scala di grigi garantisce una corretta riproduzione cromatica sui diversi monitor (meglio se calibrati…)
[aprile 2019]
[recensione pubblicata sul sito www.ilpennofilo.it]